Logistica industriale e Supply Chain

Molto spesso accade che si confondano tra loro due elementi che solo apparentemente sono identici. Parliamo di due visioni differenti della logistica, ossia di Logistica industriale e di Supply Chain.

Questi due elementi dell'azienda si riferiscono in realtà a differenti perimetri di attività, per i quali la Logistica industriale fa parte della Supply Chain. E' opportuno quindi distinguere gli ambiti di queste due materie, per evitare di incorrere nell'errore di confonderle.

Vediamo quindi le due definizioni corrette.

La Logistica industriale si può sintetizzare nella serie di attività, operative, gestionali e organizzative, che afferiscono sostanzialmente alla gestione dei magazzini (ultimamente definita con termine inglese warehousing). Quindi approfondisce, e persegue l'obiettivo di gestire al meglio gli spazi industriali destinati allo stoccaggio delle merci, gli impianti e i sistemi dedicati allo scarico dei beni e al loro immagazzinamento, le attrezzature e gli strumenti necessari per gestire il ciclo della merce interno all'azienda. Quindi ricevimento degli automezzi, immagazzinamento, allestimento degli ordini, e spedizione delle merci.
Si tratta quindi di gestire gli aspetti più operativi della logistica di magazzino, che si interfacciano a monte e a valle con le altre fasi del processo logistico.

La Supply Chain si occupa invece di gestire proprio questo più ampio perimetro di attività legate al ciclo delle merci aziendali, a partire dal loro acquisto fino a giungere alla consegna delle emrci ai clienti finali. Dunque, all'interno di questa attività ricadono:

- la gestione degli approvvigionamenti (quindi integrando o assorbendo l'Ufficio Acquisti)
- la gestione dei trasporti inbound (ossia l'arrivo dei rifornimenti di materie prime o prodotti finiti da produttori e/o terzisti)
- la gestione operativa del warehousing (sovrapponendosi alla Logistica industriale: stoccaggio e allestimento ordini)
- la gestione della distribuzione finale, o trasporti outbound (consegna ai clienti finali, oppure ai retailer o reseller)
- la gestione dei resi (per invenduto o per difetto del cliente: parte che si identifica in alcuni casi anche con il CRM - Customer Relationship Management - nell'aftermarket, integrandosi con l'Ufficio commerciale e vendite).

E' chiaro come quindi la Supply Chain possa coincidere, in alcuni tipi di aziende (per esempio nei settori di commercio, distribuzione o servizi) con la vera e propria Direzione Operations.

Approfondiremo ancora questo argomento.

Buona Logistica!

Outsourcing logistico: i perchè di una scelta

In questo post affronteremo la problematica della decisione relativa all'affidamento ad un operatore specializzato della fornitura dei servizi logistici.

Il servizio logistico di stoccaggio e distribuzione può essere svolto, da un'azienda, con strutture e strumenti propri, ed allora parliamo di insourcing logistico, o tramite i servizi garantiti da un operatore logsistico specializzato, ed allora parliamo di outsourcing logistico.

Quali sono i pro e i contro di ciascuna scelta? Abbiamo già visto in precedenza che la decisione "politica" di rivolgersi o meno ad un operatore logistico compete di solito alla top management aziendale, e si intende come una vera e propria scelta di campo: da un lato l'autonomia totale, dall'altro la dipendenza da un soggetto terzo. In ogni caso, una delle discriminanti che indirizzano le decisioni in una o nell'altra direzione è sempre quella dei costi logistici.
In merito a questo aspetto economico della gestione logistica, ipotizzando parità di condizioni relativamente alla qualità e tempestività del servizio, molto spesso le Direzioni aziendali applicano un'equazione tanto elementare quanto errata: si tende infatti a pensare che, in ogni caso, rivolgendosi ad un operatore specializzato, i costi unitari per la fornitura del servizio logistico siano minori.

Questo non è necessariamente vero, in quanto le diverse condizioni di allocazione delle risorse potrebbero generare un costo unitario, in caso di outsourcing, maggiore o uguale. In realtà il vero vantaggio dell'affidamento a terzi della logistica non sta in una certa ridizione dei costi, bensì in una sicura loro VARIABILIZZAZIONE.

Questo è un punto fondamentale: deve essere chiaro che avere un costo a tariffa per quantità di merce, rispetto ad avere dei costi fissi interni (che magari in un dato momento possono anche sembrare minori) permette fondamentalmente i seguenti vantaggi:

- scaricare sul terzo il rischio di calo dei volumi (e l'attuale congiuntura deve esserne di esempio)
- scaricare anche, all'opposto, il "rischio" di un'esplosione dei volumi: l'operatore dovrà essere in grado di supportarlo, senza che il committente debba fare costosi investimenti in infrastrutture e organizzazione
- rendere i costi logistici perfettamente budgettabili: infatti, conoscendo il costo della tariffa, diventa semplice applicarlo ai budget di vendite
- rendere i costi logistici perfettamente individuabili: spesso nelle aziende non si riesce ad avere la percezione precisa del perimetro logistico; nel caso di un contratto di outsourcing, essi sono facilmente identificabili sulla relativa commessa aziendale.

Torneremo ancora in seguito su vantaggi e svantaggi dell'outsourcing logistico.

Buona logistica!