La gestione delle scorte durante la crisi

In questi ultimi mesi abbiamo tutti sentito parlare di crisi e di ricette per passarla indenne.
Le aziende si sono mosse per trovare, spesso da sole, le contromisure gestionali da opporre alla congiuntura, dal punto di vista commerciale, di gestione della produzione, degli acquisti, e anche della logistica.

Oltre ai costi logistici correnti (operatività dei magazzini, trasporti), una spesso elevata voce di costo della funzione logistica di molte aziende, commerciali o manifatturiere, risiede nel costo delle scorte.

Avere scorte elevate produce costi operativi (maggiori movimentazioni) e costi finanziari (congelamento di liquidità sotto forma di materiali a scorta). Nel periodo di crisi i costi operativi possono essere gestiti e fatti calare intervenendo sulla flessibilità del personale e delle attrezzature di magazzino. I costi delle scorte sono gestibili con maggiore difficoltà, dato che, nel momento di crisi del mercato, si assiste a una stagnazione delle vendite, con conseguente accumulo di scorte di materiali, se non si interviene tempestivamente.

Occorre considerare il magazzino, e la logistica in generale, con una logica di flusso. Considerare tutti i momenti di transito e i luoghi di stoccaggio come parti di un flusso di merci, che si muove e a volte si ferma in attesa del movimento successivo. Quindi, in un momento in cui il mercato assorbe minori volumi, occorrerà ridurre anche la portata degli approvvigionamenti, per non correre il rischio di sovra-saturare i magazzini.
Dunque in generale, nel momento di crisi occorre di solito ridurre le scorte, per ridurre il capitale circolante, ridurre i rischi di obsolescenza della merce ed evitare extra-costi operativi causati dalla eccessiva saturazione del magazzino.

Ci sono però delle eccezioni: riguardano le scorte di merci (prodotti finiti e semilavorati) di diretta derivazione dalle materie prime, e il cui costo di acquisto, nei momenti di crisi, si riduce proprio a causa della stagnazione dei mercati.
In pratica, se si ha liquidità finanziaria adeguata, il momento di crisi può diventare quello in cui sfruttare il calo dei prezzi sui mercati, effettuando acquisti speculativi, mettendo in pratica acquisti consistenti a prezzi unitari minori, ottenendo quindi delle economie importanti. E’ importante che le materie acquistate in questi momenti, però, non abbiano periodi di obsolescenza brevi, poiché in caso contrario il risparmio ottenuto con l’acquisto speculativo sarebbe annullato dalla lentezza di assorbimento dei materiali da parte del mercato, provocando appunto l’obsolescenza delle merci e quindi una perdita finanziaria secca.

Approfondiremo ancora il tema della gestione delle scorte.

Buona logistica!

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