Logistica e crisi economica


Il 2009 è, per tutti i settori dell’economia e senza ombra di dubbio, uno degli anni peggiori in termini di crescita economica. Le stime più recenti parlano, relativamente al settore dei servizi logistici, di decrescita del mercato, su base mondiale, intorno a valori del 9 - 10%. Questo dato generale è in realtà molto variabile da settore a settore, poiché esistono settori che hanno perso volumi in percentuali diverse.
Tuttavia, come ho già scritto, la logistica presenta decrementi minori di quelli dei volumi dei corrispondenti settori merceologici, la qual cosa significa che, nonostante l’annus horribilis dell’economia mondiale, il settore logistico ha continuato, relativamente a sé stesso, a crescere.

Ma come affrontare la crisi, in ambito logistico?
Premettendo che la ripresa dei volumi, i cui primi deboli segnali cominciano a vedersi, riporterà l’economia sui valori del 2007 tra almeno 2 – 4 anni, è chiaro che non è possibile “attendere” passivamente che il mercato si riprenda, per tornare quindi automaticamente ai livelli pre-crisi.

Il momento di crisi è infatti un problema, ma anche un’opportunità; in particolare lo diviene per quelle aziende che, già partendo da una situazione di solidità, utilizzano la crisi per ottimizzare processi e costi, uscendo da essa ancora più rafforzate. Il periodo di crisi è una occasione in cui si realizza una sorta di “selezione” delle aziende, a seguito della quale il sistema ripresenta sullo scenario soltanto quelle aziende che hanno avuto la capacità di affrontare attivamente la crisi, ne hanno sfruttato gli effetti per ridurre i costi; mentre non ricompariranno quelle aziende, purtroppo molto spesso piccole o poco strutturate, la cui debolezza ha loro impedito di “gestire” il momento di calo dei fatturati.

Ma COME si deve gestire la logistica in un periodo di crisi? Quali sono le cose da fare per evitare che un momento come questo possa far morire l’azienda, e quali quelle per dotarsi di un vantaggio competitivo che tornerà utile passato il periodo nero?

Per essere molto concreti, ecco cosa.

1) Anzitutto capire da cosa nascono le difficoltà logistiche:
- allungamento del ciclo di incasso per i servizi forniti
- riduzione dei volumi di mercato (con generazione di eccesso di scorte e di eccesso di capacità di trasporto)
- minore “collaborazione di filiera” dovuta al propagarsi delle difficoltà a tutti i suoi attori
- rischio, conseguente, di prendere decisioni emotive

2) per ognuno di questi “fattori di rischio”, individuarne le soluzioni più efficaci a medio-lungo termine: il primo errore da evitare è di ridurre indiscriminatamente fattori produttivi, scorte, ecc. Studiare nuove soluzioni, implementare modifiche nella catena logistica, può significare essere pronti, e il pole position, quando i mercati torneranno a crescere.

Innovare
- NON ridurre la qualità per tagliare i costi; invece, ottenere risparmi studiando i processi fin nel loro dettaglio, e individuare elementi da
- MODIFICARE
- ELIMINARE
- SEMPLIFICARE
Secondo i principi dell’analisi Tempi e Metodi, e dell’uso delle risorse.

Gestire le opportunità
Gestire
le scorte di filiera in maniera oculata, non riducendole indiscriminatamente, ma in maniera selezionata.
Comprendere e sfruttare le riduzioni dei costi che si osservano storicamente durante le fasi recessive:
- riduzione dei costi dei carburanti: incide sui costi di trasporto, permettendo di ridurli percentualmente; oppure, di ridurre le scorte e incrementare la frequenza dei trasporti, fino al punto di pareggio
- riduzione dei costi delle materie prime: per aziende commerciali e distributive, la riduzione dei costi di metalli, derivati del petrolio, ecc. suggerisce di gestire le scorte in modo speculativo (acquisti extra a minori costi unitari); da mettere in pratica soltanto se le merci sovra-acquistate non corrono rischi di obsolescenza, dato che si può prevederne lo smaltimento delle scorte solo alla ripresa del mercato

Preservare la qualità
Aumentare la flessibilità e l’agilità del sistema logistico, tramite una sua analisi critica, precisa e rigorosa, e approcciare il problema della riprogettazione della supply chain non soltanto riducendo i costi, ma con la medesima attenzione alla conservazione, se non addirittura all’incremento della qualità.

Sono sfide complesse, difficili, ma che, se il logistico saprà vincere in questi mesi, daranno all’azienda un vantaggio competitivo strategico sia durante la crisi, che alla ripresa del mercato. Gli strumenti a disposizione del logistico saranno quelli della sua competenza e della sua creatività, dall’analisi operativa alla visione d’insieme, alla capacità di trarre dai collaboratori e dai soggetti terzi spunti e idee di miglioramento.

Buona Logistica!

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